“Prima delle Radici”, concerto di restituzione della residenza artistica sulle pratiche spaziali legate all'ascolto

Sabato 23 settembre, alle 21:30, presso La Torre del Centro Musica di Modena, si svolgerà il concerto di restituzione della residenza artistica “Prima delle Radici”, promossa da Centro Musica di Modena in collaborazione con Associazione Rizosfera all’interno del Progetto Sonitus e alle attività legate a Modena Città creativa Unesco per le Media Arts.

“Prima delle Radici” è un progetto di residenza artistica sulle pratiche spaziali legate all’ascolto e ai relativi risvolti filosofici, oltre che alla registrazione, al campionamento del segnale e alla post produzione/manipolazione audio in tempo reale.

Il percorso di residenza artistica è stato curato da Giuseppe Cordaro e dal guest tutor Fabio Perletta con la partecipazione del percussionista Enrico Malatesta e del videoartist Domenico Morreale, ed ha coinvolto tre giovani artisti under 36 residenti o domiciliati in Emilia-Romagna.
Constantinov Artiom, Hernan Paulitti e Dominic Sambucco sono i nomi degli artisti selezionati con bando pubblico fra oltre 20 candidati.

Nel corso di cinque giornate di residenza i sound designer selezionati hanno realizzato assieme ai tutor un’opera multimediale originale incentrata sull’approccio alla materia sonora da prospettive appartenenti ad altri ambiti come la biologia o l’evoluzione, nel tentativo di costruire un nuovo linguaggio musicale che sintatticamente prenda in prestito alcuni comportamenti del mondo vegetale e animale. Particolare attenzione è data in questo senso al mondo dei funghi, tra i primi organismi comparsi sulla terra, che svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione degli ecosistemi costruendo reti sotterranee grazie alle quali scambiano informazioni con gli alberi e regolano la fertilità del terreno.

I contenuti, i suoni e le immagini sono rielaborati in base alle relazioni tra loro, preziose nella loro instabilità e sempre nell’atto di diventare altro. In questa operazione un ruolo centrale viene dato alla parola e le sue potenzialità relazionali, in grado di stabilire un dialogo rizomatico tra gli elementi.
Rumore, poi fonema, poi significato: il suono della parola, dall’inconoscibile all’indicibile, come strumento d’indagine percettivo e relazionale, non più come strumento rappresentativo di qualcosa, ma evocativo, archetipico.

Ingresso gratuito con prenotazione: clicca qui per prenotare.

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