ALEX FERNET ILLUMINA LA NOTTE CON MODERN NIGHT

Dal 26 settembre il nuovo album per Bronson Recordings / La Zona d’Ombra

26 Settembre 2025

C’è un jukebox che suona da qualche parte nella nebbia della Riviera, un riflesso di velluto e neon che si mescola a echi soul, synth crepuscolari e fantasmi anni Sessanta. È questo il paesaggio sonoro di Modern Night, il secondo album di Alex Fernet, uscito oggi venerdì 26 settembre per Bronson Recordings nell’ambito del progetto La Zona d’Ombra (distribuzione Universal Music Italy). Disponibile in vinile e su tutte le piattaforme digitali, il disco conferma l’artista come una delle voci più originali e visionarie della nuova scena italiana.

Modern Night è un’opera che gioca con le ombre. Dieci brani attraversati dal personaggio del Sunlight Vampire, figura sospesa tra spettro e metafora, che trasforma malinconia e nostalgia in resistenza poetica. «Volevo che il disco sembrasse un soul oscuro» racconta Fernet, «un luogo dove pianoforti spettrali, accordi minori e synth in rovina dialogano con fantasmi anni Sessanta».

Il risultato è un album che rifiuta i confini: la sua anima oscilla tra funk post-industriale, ballad AOR e new wave, fondendo suggestioni alla David Bowie e Scott Walker con l’energia obliqua di Gaznevada e la raffinatezza pop degli Style Council.

Registrato al Duna Studio di Andrea “Duna” Scardovi e finalizzato da Maurizio ‘Icio’ Baggio (La Distilleria), Modern Night è stato costruito con un approccio volutamente analogico e imperfetto. Le batterie di Diego Dal Bon (Crocodiles, Jennifer Gentle) sono grezze e ipnotiche, i pianoforti di Little Albert (Messa) brillano come riverberi lontani. Lo stesso Fernet ha plasmato il disco durante una residenza in isolamento nella bassa Romagna, tra nebbia, trattorie e visioni da videocassetta anni ’80.

«In un’epoca di suoni iper-editati», spiega, «l’atto più radicale è lasciare che la musica respiri».

Modern Night non è nostalgia, ma il suo contrario: un passato che torna come forza vitale e disturbante, un messaggio scarabocchiato sul muro di un sottopasso. Funk senza sorriso, soul sulla solitudine, ballate pop che sembrano provenire da un futuro già consumato. Una seduzione vampirica, notturna e necessaria.

Dopo essere stato segnalato da Rolling Stone Italia tra i nomi da seguire, Fernet ha portato la sua estetica noir sui palchi estivi: tra le date, il Bleach Festival di Piacenza, il Bronson Fest HanaBi a Ravenna e l’Holy Festival di Verona, in attesa del tour autunnale.

Chi è Alex Fernet
Classe post-moderna, Fernet ha esordito nel 2021 con 1 2 3 Stella, conquistando l’attenzione della stampa con il debutto Luicidanotte (2023). Nel 2025 ha pubblicato l’EP Disco / Diavolo Blu con North of Loreto (Bassi Maestro). Con Modern Night raggiunge una piena maturità artistica: un autore che non copia il passato ma lo reinventa, trasformando il groove in spettro e la malinconia in danza.

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