DAGGER MOTH PER L'EMILIA-ROMAGNA NEL PROGRAMMA DEL PRIMAVERA PRO

Sara Ardizzoni porta a Barcellona il suo progetto musicale interamente autoprodotto

29 Maggio 2023

Dagger Moth, progetto musicale solitario di Sara Ardizzoni, è stato selezionato dal booking team del Primavera Pro / Primavera Sound su una rosa di una quarantina di artiste e artisti dell’Emilia-Romagna per partecipare agli showcases del Primavera Pro, un incontro rivolto alle professioniste e ai professionisti dell’industria musicale che si svolge in contemporanea al Primavera Sound a Barcellona. Durante queste giornate (30 maggio-3 giugno) il Primavera Pro offre l’opportunità a music creator e band emergenti di suonare davanti a label, giornaliste/i e booking provenienti da Europa, Asia, Nord America e America Latina.
È questo il pubblico davanti al quale si esibirà Dagger Moth: il 31 maggio nel palco del Pati de les Dones al CCCB (ingresso gratuito) e il primo giugno al Parc del Fòrum.

Trasversale chitarrista (per scelta) e cantante (per caso), Sara è una specie di one-woman-band, con chitarra elettrica, voce ed elettronica, che miscela loop, noise e melodia in bilico fra caos e struttura.
Il primo album omonimo esce nell’aprile del 2013 su Psicolabel e vede la collaborazione di Giorgio Canali, Joe Lally (Fugazi), Alfonso Santimone, Luca Bottigliero. Il secondo album “Silk around the marrow” (aprile 2016) è stato registrato e mixato da Franco Naddei e si avvale anche dei contributi di Marc Ribot e Antonio Gramentieri.

L’approccio d.i.y la contraddistingue da sempre e anche il nuovo album “The Sun Is A Violent Place” è stato totalmente autoprodotto e autofinanziato e non si trova sulle usuali piattaforme streaming ma sul profilo Bandcamp dell’artista.

“I semi di questo disco hanno messo le prime radici nel 2020, durante quella che per tutti è stata una pausa forzata e surreale. Proprio quel mix di stati d’animo, altalenante fra incredulità, alienazione, angoscia strisciante e sospensione, si è fissato indelebilmente fra suoni e parole. Una coro di sensazioni che trovo ancora tristemente attuale, visto il periodo storico assurdo che stiamo vivendo.
Solitario è stato anche il percorso di creazione che mi ha accompagnata in questi anni di lavoro… ho iniziato registrando tutte le tracce a casa, durante i vari lockdown, e impostando pre-produzione e rough mix sempre fra le mura di casa.
Tre preziosi contributi hanno poi reso meno isolato il percorso degli ultimi mesi: Victor Van Vugt (già collaboratore in studio di Nick Cave, PJ Harvey, Beth Orton e molti altri…) con cui ho finalizzato il mix a distanza fra Ferrara e Berlino; l’amico Fabrizio Baioni ( già batterista per Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri, Cirro, Leda, Circo El Grito) con i suoi imprevedibili additional beats su 3 degli 8 brani presenti sul disco; Alessandro Gengy di Guglielmo che ha curato il mastering a Milano”.

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