Death Valley Girls + Sleap-e

Venerdì 5 aprile, al Bronson di Ravenna, una serata quasi tutta al femminile tra mystic rock’n’roll da strapazzo ed egg-punk

04 Aprile 2024

Per quasi un decennio, le Death Valley Girls, mystic rock’n’roll da strapazzo da Los Angeles, hanno usato la loro musica come mezzo per attingere a un’energia cosmica comune.
Fondate nel 2014 dalla cantante polistrumentista Bonnie Bloomgarden e dal chitarrista Larry Schemel, le Death Valley Girls si sono fatte conoscere da allora con la loro musica proto-punk, che definiscono California Doom Boogie.
Due anni dopo Darkness Rains, la cantante e i suoi complici intraprendono un nuovo viaggio garage rock dal sapore space gospel con l’album Under the Spell of Joy, che ha segnato una svolta significativa per le Death Valley Girls: con la sua enfasi su melodie, voci e atmosfere vellutate, a volte persino svettanti, le californiane hanno confermato tutto ciò che c’era di buono in loro (compreso il loro grande fan, Iggy Pop), e hanno reso il loro garage rock più complesso senza tradire nessuno dei loro principi.
Ma nel suo ultimo lavoro, Islands in the Sky, del 2023, la frontwoman Bonnie Bloomgarden usa gli inni della band come una guida alla guarigione spirituale e una tabella di marcia per le future incarnazioni del sé. La musica che ne risulta è di gran lunga la più contagiosa e festosa delle Death Valley Girls.

In questa serata quasi tutta al femminile c’è posto anche per Sleap-e, moniker di Asia Martina Morabito, giovane, prezioso e irriverente talento bolognese classe 2000, che torna al Bronson per presentare “8106”, il suo disco recentemente pubblicato per Bronson Recordings. Un lavoro immerso nel lo-fi, con un occhiolino all’attitudine egg punk, composto da un gattino dall’indole impulsiva che gioca con la bossa nova e con l’anti-folk. Un gioiellino da non perdere.

8106 è un disco che conferma la cantautrice bolognese come una giovane e luminosa rivelazione nel panorama musicale italiano e non solo. Sebbene il suo sound sia cambiato rispetto al tenero pop da cameretta del suo EP “Mellow” (2020) e del debut album “Pouty Lips” (WWNBB, 2022), impreziosito da ottoni esuberanti e ritmi mediterranei, la sua fiducia in se stessa è una costante.

8106 è la proposta più rauca, grezza e giocosa di Sleap-e, intrisa dell’influenza dell’egg-punk, un genere nato su Internet che cerca di prendersi gioco dei tropi del punk con la sua irriverenza ballabile. Asia ritiene che il rifiuto di conformarsi sia fonte di gioia e che l’abbia avvicinata a se stessa come mai prima d’ora. 8106 è infatti un ritorno al suo io più autentico, all’istinto infantile di perseguire ciò che si ama senza compromessi, grazie a una particolare magia che raramente sopravvive all’età adulta, ma che in Asia ritroviamo intatta. Ognuna delle undici canzoni che compongono l’album è un frammento nitido e vibrante, il tassello di un mosaico del suo mondo: i dolori della crescita dei primi vent’anni, la fedeltà ai propri sogni nonostante l’ostilità dell’età adulta, i luoghi di fuga sia reali che immaginari – e il pulsare di Bologna, sua casa e stella polare. «Ero una bambina che non stava mai zitta», ricorda, «cantavo sempre».

Studiosa di iconoclasti della vecchia scuola come i Fall e ispirata dalla vena outsider di Jimmy Whispers e Daniel Johnston, Asia non ha voluto incanalare in Sleap-e una loro particolare qualità musicale, ma la voglia e la sicurezza di  «esplodere in modo crudo, libero e autentico». Scrivere questo album è stata la sua macchina per fuggire: «Rappresenta una scelta importante che ho fatto», spiega. «Ho scelto la felicità. Ho scelto me». Il titolo rappresenta una sorta di post-it mentale che le ricorda di rimanere concentrata su ciò che ama: è il numero della stanza d’albergo in cui si sentiva “confinata” – sola e lontana da casa – nel periodo di lavorazione all’album, registrato durante una residenza al Bronson Club di Ravenna nell’estate del 2023.

Se è vero che 8106 è un atto di evasione, è anche vero che ci sono momenti in cui Asia affronta di petto i momenti più bui. La title track, che chiude l’album, la vede finalmente rivolgersi a se stessa. Il brano si snoda con una tenerezza tenue e morente, un’ammissione di vulnerabilità in un disco costruito per trasformare circostanze terribili.

CONSULTA LA SCHEDA PRODUZIONE

Venerdì 5 aprile, ore 21:30 – BRONSON
Via Cella 50, Madonna dell’Albero (Ravenna)
Info: 333 2097141
Ingresso 18 euro in cassa, 15 € in prevendita