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MOTEL CHRONICLES
Enormi dinosauri di gesso in una prateria deserta. Moquette di velluto che puzzano di disinfettante. Uccelli morti schiantati sull’asfalto. La voce di Nina Simone che mirava alla gola di un pubblico bianco. I solchi fangosi lasciati dalle ruote di un trattore. Una ragazzina che rincorre un pezzo di cellophane in uno spiazzo deserto.
Queste, e tante altre, sono le immagini che popolano l’universo fatto di parole e di musica di Motel Chronicles, il nuovo album di Emidio Clementi e Corrado Nuccini uscito venerdì 14 aprile per 42 Records, in digitale e in edizione limitata in vinile viola più cd e 11 insert.
I due artisti emiliani – di nascita, nel caso di Nuccini, o di adozione per quanto riguarda Clementi – traducono e trasportano in musica alcuni estratti dell’omonimo capolavoro letterario dello scrittore, attore e drammaturgo Sam Shepard, premio Pulitzer per il teatro nel 1979 e autore della sceneggiatura del film Paris, Texas di Wim Wenders.
Con questo disco, Emidio Clementi e Corrado Nuccini completano una trilogia musicale e letteraria iniziata con Notturno Americano, in cui ripercorrevano l’America urbana del primo ‘900 descritta da Emanuel Carnevali, e proseguita con i Quattro Quartetti di T.S.Eliot.
Un album che dipinge un affresco di vita crudo e disilluso, di quel realismo schiacciante che proprio nell’assoluta – apparente – mancanza di poesia trova il suo potente lirismo.
Dieci istantanee di un’America spietata e crepuscolare, in una nuova traduzione inedita a opera di Emidio Clementi, impreziosite dalla partecipazione di tanti amici: Francesca Bono alla voce; Emanuele Reverberi alla tromba e al violino; Stefano Pilia al basso e alla chitarra elettrica; Fabio Rondanini alla batteria; Laura Agnusdei al sax; Francesca Baccolini al contrabbasso, Jonathan Clancy alla voce e ai cori, Zois ai cori e la sezione d’archi Concordanze (Pietro David Caramia ed Elena Maury, Alessandro Savio, Mattia Cipolli, Elisa Bognetti, Alberto Condina), fino alla produzione di Giacomo Fiorenza.
I brani musicali ricalcano la struttura breve e fulminante dei testi e li fanno assomigliare a una raccolta di canzoni, dove l’elemento americano si fonde con i riferimenti alla musica europea, dal sound di Bristol anni ’90 a Jamie xx, dalla spoken music alla suite orchestrale con archi e fiati. Nel mezzo citazioni texmex, utilizzo di voci, sampling, field recording e sintetizzatori analogici, dal Roland Juno-60 ai Moog Grandmother, Mother 32, DFAM e Little Patty, fino al Microkorg.
Stanze d’albergo, strade statali, distese di grano al tramonto, parcheggi, piano bar, rodei di provincia: nessuno più di Sam Shepard in Motel Chronicles ha saputo trasformare questo immaginario americano in un paesaggio intimo, mai statico, popolato da personaggi inquieti alla ricerca di quelle risposte che la vita non riesce a dare. Libro dalla forma spuria, Motel Chronicles alterna infatti racconti, poesie e frammenti in cui è proprio il paesaggio a fare da collante, ma ancora di più lo sguardo dell’autore, costantemente attratto dal segreto mistero che avvolge la realtà.
Quello sguardo che Clementi e Nuccini hanno fatto intimamente proprio: attraverso le atmosfere sonore nebbiose e inquietanti del disco rimbomba il vuoto feroce di una quotidianità spogliata di speranza e di futuro, dove i sogni faticano a mettere radici e si scontrano con la durezza della realtà che costringe a tornare alla propria faccia vuota. Dove la vita si lascia scorrere e sembra a volte trasformarsi in una pausa gigantesca.
CREDITI
Testi tratti da Motel Chronicles, (1982, City Lights Books)
Traduzione e adattamento di Emidio Clementi
Supervisione alla traduzione di Andrea Bergamini, Fabio Pedone
Registrato e mixato tra Settembre e Dicembre 2022 allo studio Fonoprint di Bologna da Giacomo Fiorenza
Mastering di Enrico Capalbo
Realizzato col contributo di Suner, Arci Emilia Romagna, Regione Emilia Romagna
Recensioni
- Data di pubblicazione
- 26/04/2023
- Ultima modifica
- 26/04/2023