- Data di pubblicazione
- 09/11/2023
- Ultima modifica
- 09/11/2023
tellKujira
“tellKujira” primo disco dell’omonima band inaugura la collaborazione con l’etichetta Superpang.
Registrato nel dicembre 2021, il disco nasce da una scrittura a otto mani in seguito ad una serie di residenze artistiche fortemente volute nonostante le difficoltà contingenti al periodo di pandemia.
tellKujira è formato da Ambra Chiara Michelangeli (Viola/fx), Francesco Diodati (Guitar/fx), Francesco Guerri (Cello) e Stefano Calderano (Guitar/fx), e nasce nell’autunno 2020 come quartetto da camera atipico, con due chitarre elettriche al posto dei violini.
La musica si muove tra contemporanea, elettronica, art rock e free jazz, avvalendosi di una scrittura collettiva derivazione diretta di lunghe sessioni di improvvisazione.
In questo processo si articola un percorso di musicale flessibile, alla continua ricerca di struttura, aperto alla contaminazione e che mira ad immergersi in paesaggi sonori astratti, a volte ambient, nella poliritmia, in timbriche industriali.
Una miscela versatile, che non esita a decostruire qualsiasi tipo di linguaggio.
Sebbene fin dall’inizio la band abbia un’identità molto forte, la sua musica cambia rapidamente. Nei momenti di ricerca le parole chiave sono decostruzione e frammentazione mentre i live diventano gradualmente momenti di full immersion, sempre più il luogo di un’attenta ricomposizione.
Questo lavoro porta tellKujira, nel tempo, ad una sorta di Fragmentarium, uno strumento per raccogliere e riordinare frammenti, basato su un codice di istruzioni che crea una tavolozza infinita di possibilità. Questo metodo assicura una grande libertà all’interno del rigore della composizione.
Track by Track
Kujira
In giapponese “balena” è la track che apre il disco. Nasce in studio nell’ultima giornata di registrazione. Ha un andamento lento e profondo, viscerale, letteralmente un’immersione nel suono nella forma di lunga improvvisazione.
Al centro della stanza, in un nucleo esplosivo fatto di interplay ed ascolto profondo, emerge da subito l’anima della band: l’attenzione per la ricerca timbrica e la prospettiva compositiva anche all’interno dei momenti improvvisativi.
Trompe les dieux
Introdotto da una melodia pizzicata di viola si differenzia inizialmente da Kujira per l’utilizzo di suoni corti, pizzicati, per l’andamento contrappuntistico e poliritmico. I quattro strumenti che sembrano inizialmente rimanere nei ruoli e negli orditi a loro più congeniali, man mano che il brano si sviluppa, si trasformano, assumono sembianze diverse. Vi è una generale inversione di ruoli che porta ad un cambio di atmosfera inaspettato e drammatico. Ci si accorge tardi di essere stati portati altrove e solo quando ormai è troppo tardi per tornare indietro.
Ecco ritrovato l’inganno evocato nel titolo.
Interior Sketch
Inizia con un duo di viola e violoncello. Entrambe gli strumenti utilizzano una tecnica estesa sullo strumento ispirata al suono di uno strumento a fiato ad ancia singola della musica tradizionale del Lesotho. Dopo l’ingresso delle chitarre la tensione drammatica della musica cresce e dopo aver raggiunto l’apice si scioglie lasciando sul campo un’anima dark che fino ad ora era rimasta celata.
La lunga meditazione finale che ne consegue nasce come un respiro catartico che riporta pace e seda le tensioni liberate.
tomwaits
I suoni si rincorrono in un addensarsi timbrico spezzato dal violoncello e da un’interferenza di chitarra. Un silenzio carico di tensione si risolve in un aggrovigliato groove post industriale, un immaginario accompagnamento per la voce rotta di Tom Waits, a cui segue per contrasto un coro scuro immerso in un mare sconosciuto.
Piece Sombre
Piece Sombre, dal francese “stanza buia”, nasce da una scrittura a otto mani nell’aprile 2021, in seguito ad una residenza artistica fortemente voluta nonostante le difficoltà contingenti al periodo di pandemia. È uno dei primi brani composti dal quartetto e si può immaginare come sintesi del lavoro svolto nel biennio 2021 – 2022. È caratterizzato dall’utilizzo di accordature alternative da parte di tutti gli strumenti e da una tessitura armonica dettata dall’utilizzo degli armonici naturali derivanti da tale accordatura. Un brano di incredibile dolcezza, dalle forti
tinte drammatiche, timbriche e dinamiche, in cui sembra quasi diventare tangibile un passaggio di stato. Come in un lento risveglio dei sensi, suono e luce, inizialmente onirici, divengono materia.
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