Una parte di me

Alice Cucaro | Trasporti Eccezionali | 07/12/2023

Una parte di me” è il primo album, uscito il 7 dicembre per Trasporti Eccezionali, della cantautrice e polistrumentista Alice Cucaro: una raccolta di inediti dalle sfumature letterarie e romantiche.

Ogni brano racchiude un frammento di vita di una ragazza di 28 anni, fragilità reali raccontate attraverso immagini, metafore ed ambientazioni dall’immaginario romanzesco: dal deserto del Kalahari come metafora della solitudine, al bosco crepuscolare in cui vaga un lupo esiliato dal suo branco, immagine fiabesca per raccontare un profondo cambiamento interiore. 11 tracce dalle melodie sia dolci che grintose, sonorità e arrangiamenti dal carattere pop, elettronico e cantautorale. Un produzione artistica nata dal diario segreto di Alice e dalla mente poliedrica e creativa del producer Enrico Dolcetto.

“Ognuno di noi ha una parte di sé che tende a nascondere, come se fosse una zona d’ombra. Tutti almeno una volta abbiamo detto nella nostra vita è una parte di me ed io ho deciso di smettere di nasconderla, trasformando in musica tutte le mie fragilità, le mie paure ed i miei sogni. Ho dato un volto a questa mia ombra, attraverso racconti di vita dall’immaginario romanzesco, con una nota perenne di amarezza. Qualcuno una volta mi ha detto: ?Cookie, chi ti ama, ama i tuoi lati ma anche i tuoi spigoli’ e credo che il messaggio di questo album risieda proprio in questa frase. Quel qualcuno si chiama Enrico Dolcetto, si è occupato di ogni arrangiamento con la cura che solo un grande amico può avere. Io sono la penna e lui è l’astronave, come dico sempre ai miei live”.

CREDITS

Produzione artistica di Enrico Dolcetto e Alice Cucaro
Alice Cucaro: Testi, voci e chitarre
Enrico Dolcetto: Pianoforte, basso, programmazione batterie, synth, sound design, chitarra classica per la traccia 2
Manuel Cucaro: Batteria
Michele Tavian: Chitarra (3, 10)
Alessandro Solidoro: Testi (2, 5, 10)
Lorenzo Assogna: Chitarra elettrica (4)
Agostino Raimo: Chitarra elettrica (9)
Brani registrati presso l’Orfeo Studio di Enrico Dolcetto (Bo), Music Studio & Latterock (Bo) e Music Academy (Bo)
Enrico Orniellii: Mix e mastering presso il Mux Land Studio
Luca Leprotti: Mix e mastering presso il Modulab di Casalecchio di Reno (Bo)
Artefatto Visual: Grafica
Maria Cristina Iliescu: Foto copertina

TRACK BY TRACK a cura di Alice Cucaro

1. Kalahari
Questo brano è nato quest’estate, mi sono messa al piano con il pensiero di scrivere un brano modale, sulla scala dorica poi, come succede sempre in fase di scrittura, il piano iniziale ha preso tutta un’altra piega, sonorità etniche e sinuose, così nella mia mente è apparso questo paesaggio desertico, immaginandolo come se fosse il mio cuore, che per un lungo periodo ha preferito rimanere solo per non ferirsi, finché ad un certo punto si è presentato qualcuno in questa landa desolata e ho deciso di seguirne le ombre.

2. Disegnarti
Questo brano così delicato è nato dalla penna di Alessandro Solidoro e la mente poliedrica di Enrico Dolcetto, appena me l’hanno fatta ascoltare me lo sono immaginato come fosse un vestito perfetto per la mia voce, interpretandola con dolcezza, rispettando l’intimità del testo e della melodia.

3. Una parte di me
Siamo fatti di luce ma anche di ombre e. sì, è importante migliorarsi ma anche accettarsi perché non siamo esseri perfetti.
In questa canzone ci sono tutti i miei spigoli ed è davvero bello quando trovi una persona, che sia un compagno, una compagna o anche solo un amico che li accetta per provare a smussarli insieme.
“Lo so che sbaglio sempre tutto, ma ti prego resta”

4. Caronte
L’estate scorsa non ho mai visto il mare, mi sono appoggiata ad un albero in un parco arido come la savana e lì mi è sembrato di vederlo Caronte, con un sorriso beffardo che mi saluta mentre attraversa un fiume immaginario ed io che ricambio il cenno pensando “cazzo, giuro che questo è l’ultimo anno che non vado in ferie”.

5. Sole insieme
Questo brano era nato dopo aver saputo che una mia vecchia amica si sarebbe sposata ed io non avrei partecipato al suo matrimonio, poiché non ho fatto più parte della sua vita. Poi mi sono chiesta “perché scrivere una canzone per qualcuno che non ti vuole più e non per qualcuno che invece fa ancora parte della tua vita?”.
Questa canzone è dedicata a tutte le amiche. La compagna di banco, l’amica d’infanzia, l’amica con cui cantare a squarcia gola, l’amica con cui travestirsi agli eventi nerd, l’amica che corre dovunque tu sia quando hai un attacco di panico, l’amica che ti ha scelto il vestito per la tua prima serata in discoteca e che ti aiuterà a scegliere anche il vestito del tuo Matrimonio.
Alle amiche: le sorelle che ti scegli.

6. Lupi
Un amico, ma anche un insegnante di vita, quest’anno mi ha detto: “Alice, vedi quel disegno? Tu sei un lupo, ma anche una farfalla”
E mi sono sentita proprio così, un lupo solitario che finalmente ha capito che la parola “casa” non è un luogo, ma la persona che ti fa sentire al sicuro. E puoi tornarci sempre, anche dopo un litigio, quella porta non si chiude mai. Ed è una casa dove puoi essere sia lupo che farfalla.

7. Mi cucio le ali
Da bambina mi hanno regalato delle ali di cartapesta, dovevo interpretare una libellula per una recita scolastica. E sono cresciuta così, con la testa per aria, tra i libri di fantasia, musica variopinta, amori astrali, ali di carta e fiori disegnati sull’asfalto con i gessetti colorati. Finché un giorno mi sono risvegliata donna e mi sono resa conto che le ali non servono, l’amore ha tanti ingranaggi complessi che spesso non funzionano, le cicatrici restano lì a fissarti per sempre e la vita va camminata a piedi nudi, sempre in salita. Il corpo che suda, cambia, brucia e presto comincia a vacillare. Ed io, con ancora quell’anima da libellula sperduta, continuo a cucirmi le ali, “che so solo volare”.

8. E se
E’ una ninna nanna, scritta 7 anni fa dopo aver trascorso la serata a guardare X Factor con la mia nipotina Matilde di appena un anno, abbracciate sul lettone dei nonni. “Croce sul mio petto, io lo prometto, non ti lascio mai” oggi la ricanto anche alla sua sorellina Teresa “Zia, canta ancora”

9. Astronavi
È una pagina di diario che poi ho strappato. È un ragno pericoloso che si aggira furtivamente in un prato colmo di fiori. È un dirupo che sprofonda nell’abisso, al di fuori della porta di casa. È un aquilone che ha perso il filo e chissà dove andrà a finire. È quella persona che ti chiede come stai ma, in realtà, non lo vuole sapere veramente.
Astronavi, purtroppo, è il volto pallido e scavato di quella che era una volta la mia ombra. Oggi per fortuna, sorride.
Ma è un messaggio verso chi ha attraversato la depressione: non siete soli.

10. Troppo tardi
Mi ero immaginata una storia d’amore dal sapore antico, due persone che si separano per un motivo importante, un trasferimento, una costrizione o addirittura una morte. Delle lettere scritte a mano, chiuse per sempre in un cassetto e mai arrivate al destinatario. Un paesaggio invernale nevoso che sa di nostalgia. Le mie canzoni partono sempre da questo, un racconto, o anche solo un immagine.

11. Rollercoaster
Siete mai stati su una montagna russa di emozioni?
Il subconscio diventa un circo, pagliacci spaventosi, tigri incatenate e baci allo zucchero filato, d’altronde la vita è davvero un roller coaster, un momento sei sulla vetta più alta a goderti il panorama, l’altro stai precipitando a tutta velocità verso l’abisso ma non ti schianti mai, per quanto sia vicino. Ed è un conforto, dopo la scarica di adrenalina.
Se poi c’è anche una persona a causarvi tutto sto casino assurdo, mi spiace
molto, ma siete proprio e nei guai.

Bio
Alice Cucaro, poli-strumentista bolognese classe ’95, è uscita dalla pellicola di un film di altri tempi come il titolo di uno dei suoi singoli più noti, dalle immagini eteree, romanzesche e drammatiche di una favola alla Tim Burton.
Fin dalla tenera età, supervisionata dal padre Tony Cucaro, si approccia alla musica e al canto imparando a suonare diversi strumenti tra cui pianoforte, batteria e soprattutto la chitarra.
A 10 anni comincia a frequentare il conservatorio G.B. Martini di Bologna seguita dall’insegnante Massimo Nalbandian e a 15 viene notata dalla cantante bolognese Iskra Menarini che la porterà con lei in diversi suoi live. Negli stessi anni cresce musicalmente anche grazie al chitarrista Romano Trevisani.
A 19 anni frequenta per un anno il corso propedeutico di musica jazz al Conservatorio G.B. Martini di Bologna, approfondendo il repertorio jazz con l’insegnante Chiara Pancaldi.
Comincia così a scandire il ritmo della suo percorso musicale sin dall’adolescenza nei concerti, tra cui i Primo Maggio in Piazza Maggiore in apertura dei MCR a Bologna, a 16 anni partecipa ad una puntata di Roxy Bar condotta da Red Ronnie e i riconoscimenti, dal Premio Miglior Musica al BMA Bologna Musica d’Autore, al Premio Radio Bruno, la vittoria a Sanremo Rock nella categoria trend.
Nel 2020 ha lavorato insieme a Roberto Costa nella produzione del brano “Falena”, brano con il quale nel 2022 ha vinto il concorso “Pratello Resiste” che l’ha portata ad aprire la manifestazione del 25 Aprile a Bologna.
Attualmente studia al conservatorio Francesco Venezze di Rovigo, lavora come insegnante al Music Studio & Latterock di Bologna e al Kinder College/Kinder House, continua a comporre e ad avere live incentrati sui suoi brani inediti insieme al suo team di musicisti bolognesi (Enrico Dolcetto, Michele Tavian, Manuel Cucaro, Pietro Posani, con i quali ha partecipato ad Area Sanremo nel 2013).
Nel 2023 ha fatto parte dell’ orchestra del conservatorio di Rovigo diretta da Demo Morselli, duettato con Carlo Marrale per il Maggio Rovigino e aperto il Clinic del chitarrista canadese Nick Johnston a Bologna.

Segui Alice Cucaro su: InstagramFacebook