- Data di pubblicazione
- 27/10/2022
- Ultima modifica
- 27/10/2022
Fuori Stories dei Pin Cushion Queen via Locomotiv Records
Sabato 29 ottobre al Locomotiv Club di Bologna c'è il release party dell'album
È uscito il 21 ottobre, via Locomotiv Records, Stories, il nuovo album dei Pin Cushion Queen.
La band è stata selezionata nel 2021 nell’ambito di Blender – Edizioni Straordinarie, il progetto di scouting di Locomotiv che riceve il sostegno della legge musica nel triennio 2021-2022.
Anticipato dal singolo Hiccoughs, Stories è una raccolta di dieci brani composti in periodi diversi e con intenzioni, suggestioni e influenze altrettanto diverse.
Il release party dell’album è in programma sabato 29 ottobre al Locomotiv Club di Bologna durante la serata dedicata alla neo etichetta Locomotiv Records e ai primi artisti entrati a far parte della sua famiglia. Sul palco, infatti, spazio anche al live dei Korobu.
Stories
Alla varietà tra i brani si oppone l’impressione di un’unica matrice, un modo di fare riconoscibile, un paesaggio comune: la dimensione di Stories si potrebbe descrivere come quella di un sogno senza certezze, in cui si passa velocemente da una scena all’altra.
Da racconti labirintici a singole maschere immobili si attraversano episodi violenti, convulsi – Still -, per poi finire fra sussurri malinconici e ambigui – Little Boy, Thick Black Mud -, dichiarazioni d’amore nascoste dietro un incedere deciso e sprezzante – Ghost & Witch – e fiabe oscure alla Tim Burton; mentre in altri momenti ci si ritrova sospesi a mezz’aria tra tamburi in corsa e rade nuvole elettroniche – Hiccoughs, Hindrance.
Ma è sempre lo stesso sogno e tutto è legato insieme da un’inquietudine implicita, tensione persistente, dubbio che trattiene il respiro.
La nebbia fitta, in cui si perdono i contorni e non sai se essere curioso o prudente, si dirada solo nel finale di The Expedition, il brano che chiude il disco e in cui sembra di poter riaprire gli occhi.
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Pin Cushion Queen
Il progetto Pin Cushion Queen nasce a Bologna dalla collaborazione tra Igor Micciola (chitarra e voce) e Maurizio Minetti (batteria) prendendo il nome da una filastrocca scritta da Tim Burton, e riprende il gioco tra il gotico onirico e la presa in giro del quotidiano paradossale, per calarlo in un ambito rock.
Il gruppo si è mosso dallo stoner all’indietronica, dai riferimenti più colti al punk. Nel 2016 esce lavoro dal nome “Settings”, cioè “ambientazioni”, in cui gli strumenti si moltiplicano con synth, pianoforti, glockenspiel, percussioni e chitarre acustiche. Insieme alla ricchezza timbrica cambiano le influenze: le più dirette si ritrovano in Liars, Battles e gli ultimi Radiohead.
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